Spesso dico che la Facoltà di Moda mi ha portato un grandissimo amore per l’arte oltre che per la moda.

La Storia della Moda è affascinante perché è un riflesso della storia del uomo, ma la verità è che gran parte della storia della moda non esisterebbe o non sarebbe così importante se non ci fosse l’arte!

La Storia dell’Arte mi ha completamente stregata in quei anni di studio.

Mi ricordo che una volta al mese allestivano, sempre all’università, un banchetto con dei bellissimi libri d’arte e io risparmiavo tutto quello che potevo per poter prendere i libri che mi piacevano.

In una di queste occasioni ho acquistato una edizione bellissima del Diario di Frida Kahlo, che custodisco ancora oggi gelosamente!!

Ho iniziato in quel periodo ad andare alle mostre, a frequentare musei e a visitare la Biennale d’Arte di São Paulo.

Mi ricordo  2 mostre di quel periodo che mi hanno toccato tantissimo! La prima è stata la mostra di un artista brasiliano chiamato Leonilson e di lui parlerò con calma e dedizione un’altra volta. 

La seconda invece è stata la mostra di Niki de Saint Phalle, regista, pittrice e scultrice francese, alla Pinacoteca di São Paulo. 

Un’artista eccezionale, con una vita travagliata come spesso succede ai migliori artisti. Niki si è avvicinata all’arte per schiacciare i dolori della sua infanzia, quando veniva abusata dal padre ed è diventata simbolo di resistenza femminista anche se non si è mai dichiarata tale.  

Vedere le sue Nanas, le sue sculture di donne, così grosse, così colorate, sculture veramente di impatto mi hanno lasciata senza fiato e così ho scoperto che l’arte andava molto oltre a quello che pensavo io, andava oltre alle tele dipinte, andava oltre alla manipolazione di materiali conosciuti, andava oltre la estetica perfetta, andava semplicemente oltre…poteva essere pura gioia e arrivava dritta dritta nel mio cuore e nella mia anima!

Un pò di anni dopo, in viaggio di nozze a Parigi, ritrovo Niki…questa volta in una piazza a cielo aperto! Ecco la Fontana Stravinsky a due passi dal museo di arte moderna e contemporanea Centre Georges Pompidou, e di nuovo rimango senza fiato e piena di gioia. Un’opera composta da 16 sculture meccaniche animate da dei getti d’acqua. 

Questa estate invece, dopo anni senza incontrare Niki attraverso le sue opere, ho realizzato un sogno: conoscere il Giardino dei Tarocchi di Niki in Toscana. 

Un intero parco con delle sculture gigantesche, ispirate agli arcani maggiori dei Tarocchi, un connubio tra arte e architettura. Tanto è vero che alcune sculture sono talmente grandi e imponenti che si possono visitare internamente. 

In questo parco Niki ci ha messo 17 anni del suo lavoro e del lavoro di tecnici di diversi settori come architetti appunto, arredatori, ceramisti ecc

Per la sua idealizzazione, si è ispirata al parco di Bomarzo con i suoi mostri e al Parc Guell di Gaudì a Barcelona. Qua tutto è curvo, organico, ti porta all’interno, alle viscere…

Io sembravo una bambina e nonostante il caldo schiacciante facevo foto, selfie, cercavo di catturare tutto con la mente e la macchina fotografica e sono uscita di li felice e soddisfatta!

Tornando alla moda, devo dire che mi piace particolarmente quando incontra l’arte!

Tanti stilisti si ispirano all’arte per le loro collezioni e sfilate e nel 2018 Maria Grazia Chiuri, stilista della Maison Dior dal 2016, ha dedicato la sfilata Primavera/Estate proprio a questa grande donna, Niki de Saint Phalle, e alle sue potenti opere.

La sfilata si apre con una t-shirt con un slogan provocatorio “Why have there been no great woman artist?” e susseguono i capi della donna Dior con una visione femminile e femminista, modelli a volte surreali ma di una potenza necessaria per far capire l’importanza del rispetto alle donne a una società che ancora fa fatica a metterci a pari con gli uomini, che ancora fa fatica a non farci del male. 

Riflettendo su tutto ciò, posso dire che vorrei provare ad essere sempre di più come una Nana di Nikki: colorata, gioiosa e potente! 

E adesso che ci penso, la verità è che anche i laboratori di The Fabric Tale hanno sempre ben presenti queste 3 parole: colori, gioia e potenzialità/vitalità! Per poter raccontare insieme la vostra storia, ritrovando la creatività che in realtà tutti abbiamo dentro di noi! 

foto by Priscilla Venturacci – The Fabric Tale