Da ragazza mi intrigava molto un’opera d’arte che rimaneva fissa all’entrata del MAM (Museo di Arte Moderna) di São Paulo, la mia città di origine. Era un enorme ragno nero, fatto di acciaio. Non sapevo se mi piacesse o meno…un po’ mi incuteva paura.

L’opera è di Louise Bourgeois, artista di origine francese che non ho mai seguito o amato particolarmente…fino a poco tempo fa. Attratta da una bellissima copertina e dal nome di un libro illustrato per bambini, ho scoperto la vita di questa fantastica artista…e me ne sono innamorata! 

Conoscere la sua storia ha rinforzato l’idea che ho da sempre che grandi artisti sono tali solo se hanno vissuto una grande vita…travagliata o meravigliosa, non importa, l’importante è che sia stata una vita fuori dal comune! Per produrre opere altrettanto fuori dal comune!

Il libro in questione è Ninnananna di Stoffa (come facevo a resistere?) e racconta la vita “tessuta” di Louise Bourgeois.

Con delle illustrazioni bellissime, la vita dell’artista viene raccontata in forma molto poetica: un padre ora assente ora ingombrante che tradiva sua mamma, il laboratorio di restaurazione arazzi della famiglia, i dolori dell’infanzia, una madre che le insegna il mestiere. Questa madre che era la sua migliore amica, una madre rassicurante, che “cuciva” i pezzi della famiglia per tenerla insieme.

Una madre che è ispirazione per questi suoi ragni giganti, chiamati infatti “Maman”. Anche i ragni riparano le cose rotte. Il ragno tesse e ripara la sua ragnatela in continuazione, senza arrabbiarsi, pazientemente.

L’opera di questa artista molte volte è inquietante. Oltre ai suoi famosi ragni (sparsi in tante città del mondo) ha prodotto altre sculture con tante tecniche diverse e quasi sempre di enormi dimensioni come Lairs, tane per isolamento e Cells, strutture chiuse di ferro visibile all’interno ma inaccessibili, nonché Fillette, scultura a forma di un gigantesco fallo.

I materiali a lei tanto famigliari da bambina e ragazza, come fili e stoffa compaiono anche questi nelle sue opere. Ha creato libri di stoffa e negli anni 90 ha addirittura ritagliato i suoi vestiti e quelli dei suoi cari per comporre le sue opere. Un modo per immortalare i ricordi. Ha creato anche una serie chiamata Handkechiefs, composta da 13 fazzoletti del suo corredo personale, modificati da cuciture, disegni e ricami. 

I suoi lavori con la stoffa sono radunati nel bellissimo libro/catalogo The Fabric Works pubblicato da Skira editore.

Louise Bourgeois è stata la prima artista donna ad avere una sua mostra personale al MoMA di New York, nel 1982. Mostra che l’ha consacrata in tutto il mondo come una delle artiste più importanti del nostro tempo.

Louise ha continuato a produrre arte fino alla sua morte nel 2010, all’età di 98 anni.

Arte sempre ispirata alla sua infanzia, come lei stessa ha dichiarato: “La mia infanzia non ha mai perso la sua magia, non ha mai perso il suo mistero e non ha mai perso il suo dramma”.

Tutto un vissuto trasformato in arte e regalato a tutto il mondo! E’ meraviglioso non trovi?

I ragni di Louise Bourgeois mi ricordano la leggenda dietro gli acchiappasogni. Gli acchiappasogni sono oggetti, in origine, intrecciati dalle mani degli sciamani delle tribù degli indiani d’America. Servono ad intrappolare nella sua “ragnatela” gli incubi e far avere bei sogni a chi gli dorme accanto.

Uno dei miei laboratori preferiti da proporre ai bambini è proprio quello dove creiamo gli acchiappasogni. Mentre intrecciamo le strutture rotonde con tanti fili colorati e strisce di stoffa sottile, racconto ai bambini questa meravigliosa leggenda, la storia di questa donna-ragno che vegliava sulle creature di tutto il mondo, affacciandosi sopra i letti dei bambini intenta a tessere una sottile e allo stesso tempo forte ragnatela, capace di intrappolare il male tra i suoi fili e di farlo scomparire all’alba. I bambini sono affascinati da queste leggende e storie! 

Trovo questi collegamenti tutti molto interessanti…un libro per bambini che mi fa avvicinare ad una artista fantastica che si ispira completamente alla sua infanzia per creare, ma che fa opere che non hanno niente di infantile, anzi e che con i suoi enormi ragni mi fa ricordare la leggenda che racconto in uno dei miei laboratori preferiti!

foto by Priscilla Venturacci – The Fabric Tale