Yves Saint Laurent, il principe della moda, lo stilista che aveva un amore folle per l’arte, quello che “ha dato potere alle donne dopo che Chanel le aveva dato la libertà”.

 

Perché lo adoro? Probabilmente perché amo l’arte, e perché perdermi nei suoi croquis è stato sempre di ispirazione per me: Il solo disegno di un vestito elevato a opera d’arte! Per non parlare dei vestiti veri e propri 🙂  Anche se una delle sue celebri frasi sia proprio “la moda non è arte ma per fare vestiti bisogna essere artisti”.

 

Niente di così lontano da quello che si vede oggi…forse il fast fashion ha ammazzato qualsiasi possibilità di trovare un po’ d’arte nella moda…e vabeh direte “come si fa a usare una moda così lontana dalle nostre tasche?” e mi trovate d’accordo, per carità, però sicuramente dovremmo ripensare il modo di fare moda da qua in avanti, non potremmo mica andare avanti per molto così come siamo messi ora: fibre sintetiche a più non posso, sfruttamento di persone, l’alto impatto ambientale delle produzioni e dello smaltimento. Tanti stilisti e tanti marchi stanno già ripensando tutti questi concetti e proponendo meraviglie in termini di moda e design ecosostenibili a prezzi giusti. Ma questa è un’altra storia e l’affronteremo in un altro momento 😉

Torniamo a YSL e alla sua traiettoria fatta di arte, eleganza e ricerca della felicità! Possiamo dire che lui è il classico esempio di enfant prodige: sin da piccolo creava bambole di carta (cosa non darei per vederle?!) e in adolescenza disegna i suoi primi vestiti per la mamma e le sorelle.

All’età di 18 anni si trasferisce a Parigi e inizia ad incantare tutti con i suoi schizzi. Viene presentato a Christian Dior dall’ editore di Vogue France e inizia a lavorare nella maison. Ha sempre ammesso, nonostante sia stato licenziato ingiustamente qualche anno dopo, che lo stile di Dior lo ha ispirato e influenzato per tutta la sua vita. 

Dopo aver portato la maison Dior in tribunale, e aver vinto, è riuscito ad aprire la sua casa di moda insieme al suo socio e compagno di vita Pierre Bergé. Un amore durato oltre l’amore. Si, proprio così. Perché insieme hanno coltivato l’amore per la maison YSL, l’amore per i viaggi, per la musica e per l’arte in generale. Infatti sono stati collezionisti d’arte, soci in affari e amanti, alla faccia di chi dice che non è possibile conciliare tutte queste cose. Bergé è stato insieme ad Yves fino alla sua morte, anche quando non avevano più una relazione amorosa. A lui ha dedicato molte lettere anche dopo la sua morte, per colmare la sua mancanza. Su questa storia incredibile vi consiglio, se non avete ancora visto, il bellissimo film “Yves Saint Laurent: L’amour fou”. 

Su Sky Arte si trova anche “Yves Saint Laurent, il principe della moda” per scoprire i suoi disegni, custoditi alla Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent, e ascoltare le testimonianze dello stesso Bergé e di collaboratori storici della maison. 

Per un approccio invece più ludico andate a curiosare il suo Colouring Book un piccolo “libro per bambini” con dei disegni, qualche foto e una grafica deliziosa ideato dalla Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent. 

Le collezioni che più amo in assoluto di questo stilista geniale sono quelle dedicate ai maestri dell’arte! Gira e rigira e siamo lì 🙂 Sarò noiosa lo so, ma è più forte di me! L’arte è il modo più efficace per portare bellezza nel mondo, per calmare le ansie, per farci felici!

Gli abiti che ha creato, nel 1965, per omaggiare il pittore olandese Piet Mondrian sono irriverenti e eleganti allo stesso tempo. Fatti di linee geometriche e blocchi di colori, lasciando spazio al colore più controverso nella moda, il bianco, esattamente come nei quadri. Il peso dei tessuti e la cucitura precisa, possiamo dire addirittura invisibile, ci regalano abiti dalla caduta perfetta! Rigore e mobilità! 

 

Qualche anno dopo conosce Andy Warhol – solo io mi sento esclusa quando leggo di tutti questi artisti, stilisti ecc che erano amici di Warhol?! Ecchecavolo, anch’io vorrei nella mia biografia “amica di Andy Warhol” ma mi sa che sono nata nell’anno sbagliato – si avvicina alla Pop Art e omaggia anche questa in una sua sfilata prendendo “in prestito” i corpi nudi e i volti di donna dai quadri del pittore americano Wesselmann.

Nel mio corso  Storia della moda raccontata ai Bambini, quando si parla del legame tra arte e moda, i ragazzi si divertono un mondo vedendo i quadri e cercando di abbinarli ai vestiti giusti!  

Negli anni 80 arriva il momento di vedere nelle sue creazioni i grandi pittori come Picasso, Van Gogh, Braque, Matisse e Monet. Sembra quasi che i disegni di questi indimenticabili artisti si siano trasferiti in delle tele mobili, tele da indossare, vestiti che trasformano le donne in delle vere opere d’arte. 

 

E come diceva Yves, in un’altra delle sue famose frasi “Un bel vestito è un passaporto per la felicità”.

Hai già provato l’emozione di sentirti felice solo perché stai indossando un vestito che ti piace? Sei d’accordo con questo indimenticabile maestro?! 

foto by Priscilla Venturacci – The Fabric Tale