Mentre facevo un lavoro molto meccanico, che a volte mi rilassa ma a volte mi può anche innervosire parecchio, pensavo all’evoluzione della moda negli sport.
Il lavoro che facevo quasi senza pensare era incollare decine e decine di strass nel body di ginnastica ritmica di mia figlia Elisa…roba da matti, vi assicuro!
Nell’ultima foto si vede il body prima “dell’arricchimento” 🙂
Lei era accanto a me e mi diceva dove voleva che brillasse ancora e ancora e non si è ritenuta sodisfatta finché il body non ha raggiunto 3 volte il suo peso iniziale 🙂
Per la sua prima gara ha usato un body/tuta ed è stata la mia prima esperienza in questo mondo completamente nuovo per me.
Molto spesso i body di gara sono cuciti dalle sarte ma decorati dalle mamme…per risparmiare sicuramente, perché vi assicuro che questo dovrebbe essere il lavoro meglio pagato al mondo!
Cercavo di usare il buon senso, mettere i brillantini sparsi, non farlo diventare “troppo” visto che sarebbe indossato da una bambina di 9 anni, ma ogni volta che mi confrontavo con l’allenatrice, mi convinceva che mancava qualcosa e allora riempivo ancora un pezzettino. Alla fine è venuto pieno di brillantini di misure diverse incollati e cuciti, fiorellini e udite udite addirittura piume!!
La cosa più sconvolgente però, è che quando ho presenziato questa gara di Elisa, ho notato che il suo body/tuta era pulito e quasi clean rispetto ai body che vedevo!!
I body per la ginnastica ritmica sono molto ricchi e carichi! Brillano tantissimo sotto le luci della pedana quando le bimbe e le ragazze si presentano…è una esperienza quasi ipnotica, vi giuro!
E mi domando come faccia la giuria a giudicare gli esercizi delle ginnaste senza lasciarsi coinvolgere o offuscare da tutto quel luccichio 😉
Alcuni body ti fanno proprio sognare e vi confesso che dopo quella gara mi sono lasciata andare al mio lato più estroso quando devo decorare quelli di Elisa. Cerco di non farmi frenare dalla paura che tutto diventi “over” e se lei vuole più brillantini qua o là provo ad accontentarla. Per quest’ultimo è stata lei a dirmi “mamma, può bastare, mi sa che si illumina già abbastanza sotto le luci della pedana”.
La verità è che non sempre i body per questo sport sono stati così sfarzosi. Negli anni 20 e fino agli anni 50 non esistevano ancora e le atlete utilizzavano gonne molte lunghe o pantaloncini e magliette.
Iniziano a comparire negli anni 60 con il primo World Championship di Ginnastica Ritmica e fino agli anni 70 erano molto sobri, spesso neri e a maniche lunghe. Pian piano hanno iniziato a cambiare colore e tessuto, con l’introduzione della lycra per farli diventare più aderenti e confortevoli alle ginnaste.
La vera rivoluzione inizia negli anni 80, quando la ginnastica ritmica viene riconosciuta come sport olimpico. Allora i body iniziano ad essere sempre più colorati, probabilmente prendendo ispirazione dalla moda dell’epoca, e presentano inserti più complicati.
Negli anni 90 i disegni e inserti si tornano sempre più grandi ed elaborati, e alla fine di quelli anni si vedono i primi body color oro e argento. I body con le gonne corte, come quelle del pattinaggio artistico, compaiono dopo i 2000. Sempre dopo gli anni 2000 iniziano a vedersi i body ricchi e luccicanti con pietre, strass, brillantini e specchietti. Inutile dire che tutto ciò inizia in Russia, dove sicuramente si trovano le atlete più conosciute e brave di questo sport.
Le nostre meravigliose Farfalle Azzurre! (in una foto recuperata da internet)
Oggi è molto comune che le ginnaste stesse disegnino i loro body, e così ha fatto la mia Elisa con il suo ultimo, quello che mi ha “illuminato” a raccontarvi tutta questa storia.
Ho trovato bellissimo ripercorrere la “strada” di questo indumento dal suo inizio ad oggi (cercando su internet ho trovato anche ispirazione per i futuri body che creeremo) e mi domando se anche per altri sport ci sia stata una evoluzione di questo tipo.
E voi, che sport praticate? E i vostri bimbi e ragazzi?! Avete notato se con il passare degli anni anche le divise dei vostri sport preferiti hanno subito una così netta trasformazione?! Sarebbe bellissimo raccontare la storia della moda anche attraverso le divise di ogni sport, non trovate?!
foto by Priscilla Venturacci – The Fabric Tale
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